Grazie alla geotermia è possibile limitare l’uso di energia elettrica. Essa permette infatti di riscaldare gli edifici in inverno, ma anche di raffrescarli in estate. Il calore del sottosuolo viene sfruttato con l’uso di una sonda geotermica verticale, composta da uno o più tubi che vengono inseriti nel terreno e fungono da scambiatori di calore. Quando si raffredda l’aria nell’edificio il calore viene riversato di nuovo nel terreno. Questo permette di ridurre la lunghezza della sonda, e quindi l’investimento iniziale. Il processo si chiama geocooling ed ha un consumo energetico 15 volte inferiore rispetto ad un condizionatore tradizionale. Se si ha la possibilità di installare un impianto con sonde geotermiche, il geocooling rappresenta una possibilità estremamente efficiente per raffreddare gli edifici durante l’estate.
La geotermia rappresenta una fonte di energia rinnovabile con bassi consumi energetici, 365 giorni all’anno!
Ecco i vincitori dei premi giornalieri e le risposte corrette alle domande.
Se un edificio, durante una stagione estiva, consuma 900 kWh di energia elettrica per il raffreddamento mediante un condizionatore tradizionale, grazie al geocooling i consumi di energia elettrica sarebbero indicativamente di:
840 kWh
>> 60 kWh
450 kWh
Se si decide di fare un investimento con sonde geotermiche per riscaldare il proprio edificio, allora prevedere con anticipo il geocooling comporta:
Di aumentare la lunghezza delle sonde geotermiche, quindi si spende di più per la perforazione iniziale.
>> Di diminuire la lunghezza delle sonde geotermiche, quindi si spende di meno per la perforazione iniziale.
Un investimento uguale, il vantaggio è solo che si consuma meno energia elettrica per il raffrescamento degli edifici.