Una valvola di sfogo: questo hanno trovato i partecipanti - migliaia di giovani e meno - negli scioperi, nelle manifestazioni e nell’organizzazione di tali eventi, persone accomunate dalla preoccupazione e dall’angoscia derivanti dall’indifferenza generale verso i cambiamenti climatici.
Il movimento Sciopero per il clima (SpC) non è formato da esperti ma da persone decise a cambiare sé stesse e la società in cui vivono; non offre soluzioni assolute e definitive, ma chiede che ci sia una presa di coscienza e la volontà di agire in tempi brevi.
SpC si è concentrato sulla dichiarazione dell’emergenza climatica a livello comunale, che rappresenta una promessa e un impegno da parte delle autorità verso le future generazioni: si tratta di adottare risoluzioni non vincolanti ma importanti per mostrare che esiste la volontà politica di affrontare il problema, e di informare correttamente l’intera cittadinanza riguardo la gravità della situazione e le misure da attuare.
Nelle prime due città in cui è stata finora discussa, la scelta dei Consigli comunali è sempre ricaduta su una quasi-dichiarazione poco incisiva: se nemmeno richieste così basilari vengono accettate, non lo saranno neppure i grandi cambiamenti di cui abbiamo bisogno!
Per questo SpC continuerà a impegnarsi e a smuovere le coscienze.
Un grande aiuto alla causa climatica può venire da chi ci sta leggendo, perché c’è sempre un modo per fare la differenza e per chiedere il cambiamento: fare sentire la propria voce, con o senza scioperi.
Ecco i vincitori dei premi giornalieri e le risposte corrette alle domande.