L’agroindustria punta ad un'agricoltura meccanizzata, standardizzata e su poche varietà ad alto rendimento. Le sementi industriali sono soggette a malattie e parassiti, perciò le aziende vendono i loro prodotti in combinazione con fertilizzanti e pesticidi. Chi le acquista non può riseminare a partire dal raccolto, perde l’indipendenza e s’indebita.
Un coltivatore di riso filippino riassume così la situazione: «12’000 anni di esperienza e di biodiversità sono minacciati dalla diffusione delle sementi industriali. È doloroso e degradante vedere che la capacità di selezionare e migliorare le sementi non sia riconosciuta come un contributo alla sicurezza alimentare e alla biodiversità».
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